Onorevoli Colleghi! - Il diritto a ricorrere al referendum è una delle più importanti conquiste della democrazia ed è racchiuso nella Carta costituzionale sulla quale si fondano i princìpi e i valori della Repubblica. Il ricorso al giudizio della volontà del popolo deve però essere motivato da un effettivo interesse nazionale, evitando che possa essere trasformato in un mezzo per dare voce a sterili interessi politici o ideologici. Troppo spesso la chiamata alle urne per l'esercizio del voto referendario non è stata suffragata dal quorum necessario dei votanti, che non si sono presentati alle urne perché non interessati a temi di scarso contenuto generale. Ciò ha rappresentato un notevole spreco finanziario, poiché l'organizzazione dell'esercizio del voto richiede cifre pari ad almeno 500 milioni di euro, necessari ad allestire i seggi, stampare le schede, pagare gli scrutatori e l'apparato amministrativo che fa capo ai comuni e alle regioni, alle corti d'appello e al Ministero dell'interno, senza considerare la vasta mobilitazione delle Forze dell'ordine.
      Il totale della spesa fino ad oggi erogata per il mancato raggiungimento del quorum dei votanti previsto dalla legge ha raggiunto livelli sorprendenti. La cifra è così alta che, con una comparazione, avrebbe potuto creare migliaia di posti di lavoro, realizzare importanti strutture sociali o aumentare considerevolmente le pensioni minime. Riflessione non trascurabile, dal momento che lo Stato è costretto a ricorrere a continue correzioni di bilancio per mancanza di risorse.
      Il problema, reale e facilmente constatabile, non deve in alcun modo porre in discussione l'uso dello strumento referendario, che è irrinunciabile, ma può essere in gran parte risolto innalzando da 500 mila a un milione il numero dei cittadini elettori che devono chiedere di ricorrere al referendum. In questo modo si avrebbe un più vasto riscontro dell'interesse popolare nella fase della raccolta delle firme, senza ledere l'importante strumento che garantisce la più vasta delle espressioni della volontà popolare.

 

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